Descrizione
Descrizione
Tipologia: 500 Lire in argento
• Materiale: Argento
• Zecca: Roma
• Peso effettivo: gr. 11
• Peso oro puro contenuto: gr. 9,18
• Oro puro: 835 %
• Diametro: mm 29
• Periodo di coniazione: dal 1854 al 1915. dal 1958 al 2001. Il nome deriva dal disegno del dritto messo a punto dall’incisore Guido Veroi: tre caravelle che solcano i mari. Da non confondere con la versione di prova ove vi è scritto PROVA nonché la data, visibile sul bordo, è del 1957.
STORIA
Durante la sua esistenza, la Repubblica Italiana ha emesso finora solo due nominali in argento destinati alla circolazione: le 1.000 lire Roma Capitale e le 500 lire. Di quest’ultimo valore vennero coniate due commemorative (100° dell’unità d’Italia nel 1961 e 700° della nascita di Dante Alighieri nel 1965) che affiancarono il tipo ordinario.
Quest’ulti Durante la sua esistenza, la Repubblica Italiana ha emesso finora solo due nominali in argento destinati alla circolazione: le 1.000 lire Roma Capitale e le 500 lire. Di quest’ultimo valore vennero coniate due commemorative (100° dell’unità d’Italia nel 1961 e 700° della nascita di Dante Alighieri nel 1965) che affiancarono il tipo ordinario.
Quest’ultimo, coniato a partire dal 1958, è denominato “Caravelle” per via del disegno del dritto, in cui compaiono tre caravelle. Questa moneta è in argento 835 e pesa 11 grammi: ne consegue che ogni moneta contiene 9,185 grammi di argento fino. Il diametro è di 29 millimetri, mentre gli assi sono alla francese.
Al dritto, come già detto, sono raffigurate tre caravelle con la prua rivolta a destra e le punte delle bandiere verso la prua. Intorno a questo disegno vi è la legenda REPVBBLICA ITALIANA. Sotto le caravelle vi è l’indicazione del valore (L. 500) e, in basso, il segno di zecca (R). Il conio di questo lato è stato inciso da Guido Veroi, anche se originariamente il compito era stato affidato a Pietro Giampaoli (l’autore del rovescio), che scelse di raffigurarvi una rosa, ma il fiore non si adattava allo stile e al messaggio che si voleva affidare alla moneta. Così il compito passò a Guido Veroi, che scelse le tre caravelle per simboleggiare la rinascita economica dell’Italia di quegli anni.
Al rovescio, invece, si può ammirare un busto di donna in abiti rinascimentali; la modella è Letizia Savonitto, moglie dell’incisore Pietro Giampaoli, autore di questo lato della moneta. Il busto di donna è circondato dagli stemmi di diciannove tra regioni o capoluoghi di regione (il busto copre alcuni stemmi, che quindi sono irriconoscibili). In basso indicazione dell’autore (GIAMPAOLI). Gli stemmi fanno riferimento alle seguenti regioni o capoluoghi di regione (partendo dal basso verso sinistra): Genova, Torino, Aosta, Milano, Trento, Venezia, Trieste e Udine, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Roma, L’Aquila, Napoli, Bari, Potenza, Catanzaro, Sicilia e Cagliari. È assente il Molise perché questa regione venne istituita solo nel 1963.
Di questa moneta è particolarmente famosa la versione di prova che aveva le bandiere rovesciate, ovvero rivolte verso la poppa delle caravelle. Le monete di prova vennero date in omaggio a esponenti di spicco dell’epoca e ai parlamentari: di fatto non circolarono. Sono datate 1957 e, oltre all’orientamento delle bandiere, sono diverse le croci sulle vele e l’altezza dell’albero di mezzana; inoltre la scritta sul contorno è REPUBBLICA anziché REPVBBLICA.
Dopo alcune polemiche, si scelse di modificare l’orientamento delle bandiere sulle monete destinate alla circolazione. Di seguito sono elencate le tirature delle 500 lire Caravelle prodotte nei singoli anni. Il totale di monete destinate alla circolazione fu di 97.840.000 pezzi.
Questa moneta venne coniata anche dal 1968 al 1970 e poi dal 1980 al 2001, ma solo per le confezioni della zecca.
Dal 1985 al 2001 venne prodotta anche la versione fondo specchio (proof), sempre per le confezioni riservate ai collezionisti; le tirature variano dagli 8.000 ai 17.500 pezzi.
mo, coniato a partire dal 1958, è denominato “Caravelle” per via del disegno del dritto, in cui compaiono tre caravelle. Questa moneta è in argento 835 e pesa 11 grammi: ne consegue che ogni moneta contiene 9,185 grammi di argento fino. Il diametro è di 29 millimetri, mentre gli assi sono alla francese.
Al dritto, come già detto, sono raffigurate tre caravelle con la prua rivolta a destra e le punte delle bandiere verso la prua. Intorno a questo disegno vi è la legenda REPVBBLICA ITALIANA. Sotto le caravelle vi è l’indicazione del valore (L. 500) e, in basso, il segno di zecca (R). Il conio di questo lato è stato inciso da Guido Veroi, anche se originariamente il compito era stato affidato a Pietro Giampaoli (l’autore del rovescio), che scelse di raffigurarvi una rosa, ma il fiore non si adattava allo stile e al messaggio che si voleva affidare alla moneta. Così il compito passò a Guido Veroi, che scelse le tre caravelle per simboleggiare la rinascita economica dell’Italia di quegli anni.
Al rovescio, invece, si può ammirare un busto di donna in abiti rinascimentali; la modella è Letizia Savonitto, moglie dell’incisore Pietro Giampaoli, autore di questo lato della moneta. Il busto di donna è circondato dagli stemmi di diciannove tra regioni o capoluoghi di regione (il busto copre alcuni stemmi, che quindi sono irriconoscibili). In basso indicazione dell’autore (GIAMPAOLI). Gli stemmi fanno riferimento alle seguenti regioni o capoluoghi di regione (partendo dal basso verso sinistra): Genova, Torino, Aosta, Milano, Trento, Venezia, Trieste e Udine, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Roma, L’Aquila, Napoli, Bari, Potenza, Catanzaro, Sicilia e Cagliari. È assente il Molise perché questa regione venne istituita solo nel 1963.
Di questa moneta è particolarmente famosa la versione di prova che aveva le bandiere rovesciate, ovvero rivolte verso la poppa delle caravelle. Le monete di prova vennero date in omaggio a esponenti di spicco dell’epoca e ai parlamentari: di fatto non circolarono. Sono datate 1957 e, oltre all’orientamento delle bandiere, sono diverse le croci sulle vele e l’altezza dell’albero di mezzana; inoltre la scritta sul contorno è REPUBBLICA anziché REPVBBLICA.
Dopo alcune polemiche, si scelse di modificare l’orientamento delle bandiere sulle monete destinate alla circolazione. Di seguito sono elencate le tirature delle 500 lire Caravelle prodotte nei singoli anni. Il totale di monete destinate alla circolazione fu di 97.840.000 pezzi.
CURIOSITA’
REPUBBLICA ITALIANA, 500 LIRE “PROVA” 1957
Ag gr. 11 Gig. P2 q. FDC Rarissima
La 500 Lire “Prova” del 1957 rappresenta una rarità di grande valore per i collezionisti di numismatica italiana. Coniata in soli 1.070 esemplari e donata a parlamentari, senatori e alte cariche dello Stato, si distingue dalla versione definitiva per la raffigurazione delle bandiere sulle caravelle, posizionate “controvento”.
Voluta dal Ministro del Tesoro Giuseppe Medici, la moneta fu progettata da Pietro Giampaoli (diritto) e Guido Veroi (rovescio). Il diritto presenta un busto femminile rinascimentale con stemmi di città e regioni italiane mentre Il rovescio raffigura le tre caravelle di Colombo con le bandiere “controvento”.
Il taglio reca l’anno “1957” in rilievo circondato da 3 stelle. Solo, appunto, la moneta di prova può avere nel bordo la data 1957 in quanto le monete destinate alla circolazione furono fatte coniare solo nel 1958.
La monete di Prova cosidetta “controvento” deve avere sul bordo la data 1957.
Il capitano di marina Giusco di Calabria sollevò dubbi sulla corretta posizione delle bandiere. Si scatenò un acceso dibattito tra specialisti e sulla stampa locale portando al fatto che per l’emissione ufficiale, ovvero datata 1958, le bandiere furono modificate in modo tradizionale.
I 1.070 esemplari con bandiere “controvento” sono diventati un pezzo unico e ambito dai collezionisti e la loro rarità e la storia singolare li rendono di grande valore numismatico: da 2.000 euro a 11.000 euro.
La 500 Lire “Prova” del 1957 rappresenta una moneta ricca di fascino e storia.







